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Le prime testimonianze su questa chiesa risalgono al XV sec., quando, al pari dell’ormai scomparsa chiesa di Santa Croce, è citata in un elenco voluto dal vescovo di Galtellì. In seguito al definitivo crollo della chiesa di Sant’Andrea, nel XVII sec., essa divenne parrocchia. Una descrizione del 1777 la rappresenta con un’unica navata, con quattro cappelle laterali (una dedicata alla Vergine di Monserrato) ciascuna con i rispettivi altari. L’interno della chiesa era dedicato anche alla sepoltura: i sacerdoti erano infatti sepolti presso l’altare maggiore. Il battistero, di cui oggi nulla rimane, era di forma antica, ossia ancora a vasca con gradini atti a fornire un’abluzione completa del battezzato: dal punto di vista simbolico scendeva in acqua un uomo “vecchio” e ne usciva un uomo nuovo senza peccato.