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Thuthurchi

Tipologia: Insediamento
Periodo/Età: Romano
Stato di Conservazione: Parzialmente elevato
Accessibilità: Buona
Fruibilità: No
Condizione Giuridica/Proprietà: Privato
Altitudine: 766 m. s.l.m.
Bibliografia: A. TARAMELLI, Carte archeologiche della Sardegna , Sardegna Archeologica – Reprints–, Delfino Editore, Sassari 1993, vol. 1, F. 194, I S.E., p. 72, n.8; G. CANU, Saggio di Catalogo archeologico sul F. 194 della Carta d’Italia , Quadr. I, S.E. , Tesi di Laurea , Facoltà di Lettere e Filosofia , Università degli Studi di Cagliari , Anno Accademico 1970-1971, dattiloscritto, scheda 15, p. 105 s.

Il Canu (cfr. bibl.), agli inizi degli anni ’70, nella breve scheda descrittiva relativa alla località Tuturchi, riferisce quanto segue: «…Nella regione di Tuturchi, fino a qualche anno fa erano visibili le rovine di un antico centro abitato già segnalato dal Taramelli. Si poteva vedere, come testimonia il proprietario del sito, numerose fondamenta di capanne di forma circolare e rettangolare di varie dimensioni. Affioravano dal terreno vari tratti di murature non identificabili, in pietra, mattoni e calce da attribuire, col Taramelli, a fabbricati romani. Purtroppo, attualmente, non sono più rilevabili. Durante i lavori di spietramento e bonifica dei terreni ogni cosa è stata travolta dalla ruspa. Nello scavo, come testimonia il sig. Godde, sono state rinvenute numerose brocche e vasi in terracotta ed armi e utensili vari in bronzo e in ferro…».
La ricognizione autoptica della zona di Tuturchi, in un’area in leggerissimo pendio N>S, attualmente utilizzata a pascolo incolto con manto vegetale costituito da qualche sughera e pero selvatico, ha consentito di evidenziare in superficie (in un areale di ampiezza max. pari a m 150 x 100 circa) la presenza di alcuni brevi brani murari rettilinei, di abbondante materiale lapideo fuori opera, originariamente pertinente agli elevati ora distrutti delle strutture antiche, nonché di frammenti ceramici riferibili a forme in ceramica acroma tornita, anforischi, sigillata chiara “D o africana” (tra cui 1 fr. con decorazione a stampiglia di IV-V sec. d.C.), parti di grandi contenitori in rozzo impasto, scarsi frammenti laterizi (tegole ad alette) e porzioni di argilla concotta.
Alcuni interventi di scavo abusivo, hanno messo in luce parti di un reticolo di strutture murarie raccordate ad angolo retto e delimitanti verosimilmente dei vani a pianta rettangolare, confermando la presenza in situ di importanti sopravvivenze monumentali, scampate agli effetti distruttivi dei lavori di bonifica dei terreni; l’insieme delle testimonianze di superficie (elementi di cultura materiale e resti architettonici) sembra riferibile ad una vasta area insediativa di età romana imperiale, probabilmente a carattere produttivo.
Di seguito si fornisce una rapida descrizione delle situazioni evidenziate dagli scassi clandestini:
– scasso n.1: localizzato nella porzione O/NO dell’area insediativa, ha riportato in luce piccoli areali pertinenti ad almeno tre vani a pianta rettangolare delimitati da brani murari rettilinei disposti ad angolo retto. Le strutture murarie (alt. max. degli elevati: m 1; spess. m 0,60 circa; lungh. max. leggibile m 6,70) visibili appaiono realizzate, apparentemente senza impiego di malte cementizie, con conci sbozzati di granito di dimensioni medie e medio-piccole, di forma da rettangolare/quadrangolare a poligonale (ma con faccia a vista a superficie piuttosto regolare e uniforme), distribuiti lungo filari non molto regolari con rada presenza di zeppe di rincalzo. Uno dei vani parzialmente evidenziati (largh. m 2,60; lungh. apprezzabile m 1,70) mostra sulla parete di fondo, inserito in posizione grossomodo centrale nel normale tessuto murario, un grande pilastro monolitico in granito, di forma pressoché parallelepipeda e con facce a vista abbastanza ben curate; il monolite, spezzato in due porzioni dagli scavatori abusivi, presenta un’altezza complessiva di m 1,90 e una largh. media di m 0,50.
– scasso n.2: localizzato ad una distanza di m 17,30 circa, in direzione N/NE, dal precedente, ha evidenziato parte di un ulteriore ambiente a pianta probabilmente rettangolare (lungh.? m 7), delimitato da due brani murari ad andamento rettilineo, orientati SE>NO (muro Ovest: lungh. leggibile m 2; alt. max. a vista m 0,80 per 5 filari. Muro Est: lungh. apprezzabile m 1,70; alt. max. a vista m 0,70 per 4 filari. Spessori murari non determinabili), e con tessuto murario analogo a quello delle strutture dello scasso 1.
– scasso n.3: ubicato ad una distanza di 49 m circa, in direzione E/NE, dal precedente, ha posto in luce altre parti del vasto reticolo murario evidenziando porzioni di uno o due ambienti a pianta rettangolare. Le strutture murarie visibili, ad andamento rettilineo e con orientamento S>N ed E>W (lungh. max. m 5,10; elevati di altezza max. pari a m 1,20 per 7 filari; spessori murari m 0,55), mostrano la medesima tecnica edilizia delle emergenze monumentali affiorate in corrispondenza degli altri scassi clandestini.

Comune: Bitti (NU) | Regione: Sardegna | Localizza sulla mappa
Thuthurchi
Thuthurchi
(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
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(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
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(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
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(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
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(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
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