Serra Sa Icu

Tipologia: Insediamento
Periodo/Età: Romano
Stato di Conservazione: Completamente distrutto
Accessibilità: Ottima
Fruibilità: No
Condizione Giuridica/Proprietà: Privato
Altitudine: 721 m. s.l.m.
Bibliografia: A. TARAMELLI, Carte Archeologiche della Sardegna, Sardegna Archeologica –Reprints, Delfino Editore, Sassari 1993, vol. 1, F. 194, I S.O., p. 77, n.17 .A. TARAMELLI, Carte Archeologiche della Sardegna, Sardegna Archeologica –Reprints, Delfino
Editore, Sassari 1993, vol. 1, F. 194, I S.O., p. 77, n.17 .

Il Taramelli segnalava nel 1931 la presenza, in località Serra Sa Icu, di «Ruderi romani presso Punta Romanzesa» descrivendoli in questi termini: «Tronconi di mura indistinti, ma certo romani spuntano dal suolo: sono resti di fabbricati…In terreno degli eredi Anton Giuseppe Delogu».
Previa consultazione della copertura catastale degli anni ‘20/’30 conservata presso l’Archivio del Comune di Bitti, che ha consentito di individuare le proprietà dei Delogu nella zona interessata dalla segnalazione del Taramelli, si è proceduto alla ricognizione autoptica dell’ampia area pianeggiante, nota localmente con il toponimo di Serra sa Icu, compresa tra il modesto rilievo di Nodu Sa Figu a S/SW (q. m 744 s.l.m., in cartografia I.G.M.), i contrafforti granitici di Punta Romanzesa a N/NE (q. m 761 s.l.m. in cartografia I.G.M.) e la strada vicinale di “su e Doneddu Padule Palas” a E. L’esplorazione di questo vasto areale non ha però consentito di individuare la benché minima traccia delle emergenze monumentali ricordate dal Taramelli né di evidenziare la presenza di materiale ceramico dì superficie; con tutta probabilità le strutture murarie ancora visibili agli inizi degli anni ‘30 sono andate completamente distrutte nel corso degli ultimi decenni, in conseguenza degli estesi e radicali interventi di bonifica dei terreni che hanno interessato l’intera zona