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Santu Gorme

Tipologia: Insediamento
Periodo/Età: Nuragico/Medievale
Stato di Conservazione: Tracce
Accessibilità: Ottima
Fruibilità: No
Condizione Giuridica/Proprietà: Privato
Altitudine: 522 m. s.l.m.
Bibliografia: A. TARAMELLI, Carte Archeologiche della Sardegna, Sardegna Archeologica –Reprints–, Delfino Editore, Sassari 1993, vol. 1, F. 194, II N.E., p. 91, n. 15; D. PANEDDA, Il Giudicato di Gallura. Curatorie e centri abitati, Sassari 1978, p.443; R. CAPRARA, L’insediamento umano nel periodo medievale sul Monte Albo , in AA.VV., Monte Albo, una montagna tra passato e futuro, Atti del Convegno di Lula, novembre 1986,a cura di I. Camarda, Ed.
Delfino, Sassari 1991, p 192; A. TARAMELLI, Carte Archeologiche della Sardegna, Sardegna Archeologica –Reprints–, Delfino Editore, Sassari 1993, vol. 1, F. 194, II N.E., p. 91, n. 15; D. PANEDDA, Il Giudicato di Gallura. Curatorie e centri abitati, Sassari 1978, p.443; R. CAPRARA, L’insediamento umano nel periodo medievale sul Monte Albo , in AA.VV., Monte Albo, una montagna tra passato e futuro, Atti del Convegno di Lula, novembre 1986,a cura di I. Camarda, Ed. Delfino, Sassari 1991, p 192;

La letteratura specialistica segnalava a più riprese attorno ai resti della chiesa medioevale di San Cosimo/Santu Gorme, localizzata lungo la strada Bitti-Goloneo a breve distanza dal centro abitato, la presenza di «Ruderi di antiche abitazioni, forse romane... presso la chiesa: nessun particolare visibile. In terreno comunale e presso Casa Orunesu…» (Taramelli) e di materiali di superficie di epoca imprecisabile « .. rinvenimenti dì cui sono venuto a conoscenza: frammenti di anfore, coppette in terracotta, anelli d’argento che incastonavano piccole pietre verdi…» (Panedda).La ricognizione autoptica dell’area (caratterizzata da terreni a pascolo e da qualche vigneto) non ha evidenziato traccia di brani murari e di materiale mobile di epoca medioevale (né tantomeno romana), ad eccezione delle strutture residue della chiesa e di qualche frammento di coppo di difficile inquadramento cronologico; ha invece consentito di individuare la presenza di una discreta quantità di frammenti ceramici d’impasto (tra cui alcuni pertinenti a tegame). Il materiale ceramico protostorico, apparentemente non in rapporto diretto con strutture murarie a vista (tuttavia l’area di rinvenimento è interessata da diffusi lavori di bonifica superficiale), è presente sia in sezione, nei tagli praticati nel terreno per l’apertura di due viottoli di penetrazione agraria (rispettivamente subito a Sud e poco a Nord dei ruderi della chiesa) e in corrispondenza di un tratto incassato della sede stradale della Bitti-Goloneo (soprattutto nella scarpata Est), che, sebbene con minore frequenza, sulla superficie di terreni localizzati a Sud e a Nord della chiesa e a Ovest della carreggiata della rotabile (con un’area di dispersione approssimativamente di m 100 x 60 circa). Il materiale ceramico d’impasto è probabilmente riferibile ad una modesta presenza insediativa d’epoca nuragica, localizzata a quota 525/520 m circa s.l.m., in corrispondenza di un’area appena modulata da morbidi dossi in leggero declivio E/SE>O/NO.

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