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Punta Carreri/Seris

Tipologia: Insediamento
Periodo/Età: Nuragico/Romano
Stato di Conservazione: Tracce
Accessibilità: Scarsa
Fruibilità: No
Condizione Giuridica/Proprietà: Privato
Altitudine: 700 m. s.l.m.
Bibliografia: Inedito

I resti monumentali del villaggio sono ubicati a quota 690/680 m circa s.l.m.,  in prossimità del limite amministrativo che segna il confine tra i territori dei Comuni di Bitti e di Osidda, in un’area in leggero declivio NE>SO, sorta di ampio anfiteatro naturale aperto a Sud (verso l’angusta vallecola coincidente con il tratto iniziale di un modesto tributario del Tirso) e delimitato a E, a N e ad O da suggestivi rilievi granitici, culminanti nelle punte di Nodu Carreri (731 m s.l.m.) e  di Sa Contra ‘e Seris (716 m s.l.m.), disposti tutt’intorno a corona.
Ad una distanza di poche centinaia di metri in direzione N/NO, ormai in territorio di Osidda, si conservano le strutture superstiti del nuraghe Seris e del vasto insediamento di Frazuighe. L’area di affioramento delle emergenze monumentali, interessata da limitati interventi di spietramento manuale, presenta attualmente una fittissima vegetazione spontanea, distribuita senza soluzione di continuità a copertura delle vaste masse di crollo e dei depositi superficiali che obliterano le strutture antiche ancora in situ; la presenza di resti architettonici interrati è talora segnalata da ondulazioni del terreno evidenti e ristrette ad areali relativamente modesti. In generale le pessime condizioni di visibilità superficiale, oltre ad impedire un qualsiasi tentativo di lettura planimetrica complessiva del sito, pongono anche seri problemi in rapporto alla semplice perimetrazione dell’area insediativa antica, estesa probabilmente alcuni ettari. Un’intensa attività di scavo clandestino ha evidenziato in alcuni casi singoli brevi brani murari o intere porzioni di corpi edilizi; di seguito si fornisce una sintetica descrizione delle situazioni più conservative e di più chiara lettura planimetrica riscontrate nella ricognizione autoptica del sito: struttura 1 (struttura ipogeica a pozzo): risulta evidenziata nella porzione sommitale da uno scasso clandestino di dimensioni considerevoli (m 5,30x5,10; profondità max. m 1,40). La struttura (accessibile soltanto dall’alto con attrezzatura per arrampicatori) presenta all’imboccatura  un diametro di m 0,55 mentre il vano ipogeico, con sezione lievemente a “bottiglia”, conserva una profondità di almeno m 4,50 (diametro di base non determinabile dalla superficie). Il paramento murario della camera del pozzo appare realizzato in conci di granito e scisto, apparentemente di dimensioni assai varie, distribuiti lungo filari piuttosto irregolari; in corrispondenza della porzione sommitale, prossima alla superficie, risultano inserite nel tessuto murario alcune lastre di scisto sagomate in modo da conferire un profilo curvilineo regolare all’imboccatura. Al di sopra di tali lastre insistevano originariamente dei piccoli conci di un granito molto compatto (se ne conserva ancora uno in situ mentre altri due, frammentari, sono presenti tra i materiali di risulta dello scavo abusivo. Dimensioni frammento maggiore decontestuato: lungh. m 0,45; largh. m 0,16; alt. max. m 0,23) e di forma grossomodo parallelepipeda (ma con facce laterali ad andamento curvilineo),  recanti i segni della lavorazione a scalpello e sulla faccia superiore 1 o due coppelle circolari con pareti rastremate verso il fondo (diam. cm 7,5/8; diam. alla base cm 3,5; profondità cm 1). Attualmente, la fitta vegetazione spontanea e gli ingombri superficiali costituiti da grandi masse di crollo e da un enorme cumulo di materiali di risulta prodotto dall’attività di scavo clandestina impediscono di apprezzare la presenza di strutture eventualmente in relazione topografica e funzionale diretta con il pozzo; l’unico brano murario visibile, evidenziato anch’esso dallo scasso dei clandestini, è costituito da  una porzione di paramento murario curvilineo (lungh. m 2,10; alt. m 0,70 per 3 filari a vista; spessore non determinabile), localizzato ad una distanza di m 2,60 in direzione E dal pozzo. Tale brano murario, realizzato in conci di granito di medie dimensioni disposti lungo filari non molto regolari, è probabilmente pertinente al muro perimetrale di una capanna a pianta circolare (struttura 2). Nel cumulo di materiali di risulta si nota la presenza di frammenti ceramici d’impasto e di due modeste porzioni di probabile bacile in trachite. struttura 3 (probabile fonte nuragica): ubicata a qualche decina di metri a SE del pozzo, è stata posta parzialmente in luce da uno scasso clandestino che ne ha evidenziato una porzione della parete N e la parete E, di fondo, ad andamento absidato. La struttura, nelle parti visibili, risulta in buona parte sommersa da acqua limpida (apparentemente di vena) che, in prossimità della parete di fondo, raggiunge circa 2 m di profondità. La presenza di grandi masse di crollo che ancora insistono nell’area di ubicazione della probabile fonte (in corrispondenza soprattutto delle porzioni S e O del monumento) impediscono una lettura esauriente dell’articolazione planimetrica della struttura che, comunque, sembra svilupparsi longitudinalmente lungo un asse O/NO>E/SE; la fonte, se di un tale monumento effettivamente si tratta, andrebbe probabilmente ascritta al tipo, esemplificato dalla fonte sacra di Su Pradu–Orune, caratterizzato da pianta rettangolare o sub-trapezoidale con parete di fondo absidata. I paramenti murari, nelle parti visibili, sono realizzati in conci di granito di dimensioni per lo più medie e medio-grandi (ma talora davvero notevoli), distribuiti lungo filari non molto regolari e progressivamente aggettanti, in modo da conferire alla struttura, almeno nella porzione sommitale, una sezione trasversale probabilmente ad ogiva. Gli alzati, almeno a ridosso della parete di fondo e considerando le porzioni sommerse, sembrano conservati per un’altezza massima di m 2,70 circa; al di sotto del pelo dell’acqua è chiaramente visibile un deposito di crollo, di potenza digradante da O ad E, che potrebbe obliterare l’eventuale rampa di accesso al piccolo vano di captazione della vena sorgiva. struttura 4: ubicata a qualche decina di metri di distanza in direzione SO dalla fonte, anch’essa appare parzialmente evidenziata da uno scasso clandestino che ne ha portato alla luce la porzione Nord. Il vano presenta pianta apparentemente sub-trapezoidale (ai paramenti interni: lungh. a vista  m 3; largh. m 2,80) con asse maggiore grossomodo S>N. La parete Nord (lungh. m 2,50; alt. max. m 1,20 per 3 filari + 1 parzialmente affiorante; spess. non determinabile) presenta una tessitura muraria diversa da quelle degli altri paramenti con impiego di conci di granito spesso di notevoli dimensioni, distribuiti lungo filari non molto regolari con discreto uso di zeppe di rincalzo. La parete E (lungh. visibile m 1,60; alt. max. m 1 per 6 filari + 1 parz. affiorante; spess. non determinabile), così come la O (lungh. m 3 circa; alt. max. m 0,90 per 5 filari; spess. non determinabile), mostra un tessuto murario caratterizzato da materiale lapideo di pezzatura decisamente inferiore, distribuito su filari relativamente regolari e con impiego frequente di zeppe di rincalzo; presso l’estremità S del tratto a vista, la trama normale del paramento murario è interrotta da un grande elemento monolitico (alt. m 1 circa; largh. m 0,50; spess. m 0,30) posto verticalmente, con una tecnica edilizia affine a quella riscontrata nelle strutture di epoca romana-imperiale di Tuturchi (cfr. 0915). Il modulo planimetrico della struttura e la tecnica edilizia utilizzata parrebbero documentare in apparenza l’esistenza di una (o più) fase insediativa di età romana sovrapposta al tessuto abitativo di epoca nuragica. tratti di due distinti perimetri murari ad andamento curvilineo, pertinenti, apparentemente a due capanne a pianta circolare:  struttura 5= lungh. visibile m 3 circa; alt max. a vista m 0,66 per 2 filari; spess. non determinabile. Struttura 6= lungh. visibile m 1; alt. max. a vista m 0,65 per 2 filari; spess. non determinabile.

Comune: Bitti (NU) | Regione: Sardegna | Localizza sulla mappa
Punta Carreri - Seris
Punta Carreri - Seris
(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
Punta Carreri - Seris
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(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
Punta Carreri - Seris
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(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
Punta Carreri - Seris
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(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
Punta Carreri - Seris
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