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Nuraghe Siddu

Tipologia: Nuraghe
Periodo/Età: Nuragico
Stato di Conservazione: Elevato
Accessibilità: Buona
Fruibilità: Si
Condizione Giuridica/Proprietà: Privato
Altitudine: 503 m. s.l.m.
Bibliografia: A. TARAMELLI, Carte archeologiche della Sardegna , Sardegna Archeologica – Reprints–,Delfino Editore, Sassari 1993, vol. 1, F. 194, II N.E., p. 88 s., n. 1.

Il monumento, un nuraghe complesso, sorge a quota 506 m circa s.l.m.; edificato sulla cresta di un modesto rilievo granitico con pianoretto sommitale a morfologia stretta e allungata, difeso naturalmente ad Est e Sud da versanti scoscesi e relativamente ripidi, il nuraghe domina dappresso il corso del Riu Mannu e importanti fasce pianeggianti, attualmente utilizzate a pascolo arativo. A ridosso del monumento il manto vegetale è costituito da grandi olivastri e da giovani roverelle. Lo stato di conservazione e le condizioni di visibilità della notevole mole architettonica, interessata da estesi fenomeni di crollo e occultata nelle parti inferiori da imponenti depositi di materiale lapideo e d’interro (tanto da obliterarne l’intera porzione corrispondente al piano terra), rendono quanto mai problematico un tentativo di lettura dell’originario impianto planimetrico del monumento.
Attualmente residuano a vista quasi l’intero perimetro murario della torre principale (ad eccezione di un tratto del settore SE in stato di crollo), parti importanti del corpo d’addizione frontale, e lunghi tratti di una cortina muraria rettilinea che corre immediatamente ad E delle masse edilizie principali. Nel complesso il nuraghe raggiunge come sviluppo orizzontale, lungo un asse S>N, le considerevoli dimensioni di m 19,80.La torre principale, a pianta circolare e profilo troncoconico (diametro allo svettamento m 10,80; spess. murario m 3,70), si eleva sugli accumuli di crollo per un’altezza max. a vista di m 4 circa, pari a 9 filari (settore O); le strutture visibili in corrispondenza dell’area sommitale sono da riferire, con ogni probabilità, al vano del primo piano, mentre, come detto, la camera sottostante (forse con copertura a tholos ancora in opera) risulta al momento completamente interrata. Il tessuto murario del paramento esterno mostra l’impiego di conci di granito di dimensioni da medio-grandi a cospicue, e con faccia a vista a contorno da poligonale a quasi rettangolare, distribuiti lungo filari relativamente regolari.Il vano camera, privo dell’originaria copertura a falsa cupola, restituisce una pianta pressoché circolare (diam. allo svettamento m 3,40/3,85) ed un elevato di altezza max., sul piano di crollo, pari a m 1,10 circa per 3 filari (settore E/SE); l’ingresso, localizzato nel settore S e strombato verso l’interno (largh. m 0,68/1,05; lungh. m 1,10 circa; alt. sul piano d’ingombro m 0,50), conserva ancora in opera l’architrave di forma parallelepipeda (lungh. m 1,25; largh. max. m 0,75 circa; spess. m 0,24). Gli spazi utili del vano camera sono ampliati da tre nicchie disposte a croce nei settori ovest (n.1), nord (n.2) ed est (n.3). La nicchia n.1 (pianta non determinabile: largh. in corrispondenza dell’ingresso m 0,56; lungh. m 1,30; alt. sul piano d’ingombro m 0,55), accessibile da un ingresso architravato, è quasi completamente ricolma di materiali di crollo; la n.2 (pianta non determinabile: largh. in corrispondenza dell’ingresso m 0,53; lungh. m 1,40; alt. residua a vista m 0,75), architravata e quasi totalmente ingombra di detriti di crollo, è ubicata frontalmente all’ingresso del vano; la n.3 (dimensioni e pianta non determinabili), infine, presenta gravissimi episodi di disfacimento statico e strutturale.Un breve e stretto andito (lungh. m 2,70; largh. m 0,73; alt. sul piano di crollo m 0,35), privo della copertura e in asse con l’accesso del vano camera, funge da raccordo con un finestrone (largh. m 0,75 circa) risparmiato nel perimetro murario esterno e posto, verosimilmente, sulla verticale dell’ingresso (non visibile) del piano terra.Esternamente al vano camera e ai lati dell’andito di raccordo con il finestrone, è leggibile tra i crolli un notevole segmento del vano scala elicoidale (lungh. apprezzabile m 5,50; largh. allo svettamento m 0,85; alt. max. sul piano d’ingombro m 0,50), sia in corrispondenza della porzione che conduceva al primo piano, sia in coincidenza del tratto che adduceva al terrazzo sommitale.Immediatamente a S del mastio ed in posizione frontale rispetto ad esso, si conserva la massa edilizia del corpo d’addizione (asse E>O= m 9; asse N/NO>S/SE= m 9; alt. max. a vista sul piano d’ingombro m 2,80 per 5 filari; spess. non determinabile), non chiaramente leggibile nel disegno planimetrico per la presenza di grandi ingombri di crollo interrati nell’area sommitale e a causa degli estesi fenomeni di disfacimento murario che ne hanno interessato il perimetro in coincidenza dei tratti di raccordo (lati E ed O) con la torre principale. Questo corpo edilizio aggiunto (torre secondaria?, cortile a cielo aperto?) è delimitato da una cortina muraria ad andamento retto-curvilineo, realizzata con grandi conci (di dimensioni comunque maggiori rispetto a quelli utilizzati nella tessitura muraria del mastio) poliedrici di granito, distribuiti lungo filari non molto regolari.A ridosso del settore E del perimetro murario della torre centrale, infine, ad una distanza grossomodo regolare di m 2,10/2,80 circa dal paramento esterno del mastio, affiora dal terreno (alt. max. residua m 0,50 per 1 filare + 1 parzialmente a vista; spess: non determinabile) un lungo tratto (m 8,80 circa) di cortina muraria rettilinea, orientata S>N, interpretabile forse come parte di un bastione di raccordo e di rifascio tra i vari corpi edilizi del nuraghe complesso.

Comune: Bitti (NU) | Regione: Sardegna | Localizza sulla mappa
Nuraghe Siddu
Nuraghe Siddu
(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
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