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Nuraghe Ortuidda

Tipologia: Nuraghe
Periodo/Età: Nuragico
Stato di Conservazione: Elevato
Accessibilità: Scarsa
Fruibilità: No
Condizione Giuridica/Proprietà: Privato
Altitudine: 960 m. s.l.m.
Bibliografia: A. TARAMELLI, Carte archeologiche della Sardegna , Sardegna Archeologica – Reprints–, Delfino Editore, Sassari 1993, vol. 1, F. 194, I S.E., p. 73, n. 14 ; G. CANU, Saggio di Catalogo archeologico sul F. 194 della Carta d’Italia, Quadr. I, S.E., Tesi di Laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Cagliari, Anno Accademico 1970-1971, dattiloscritto, scheda 7, pp. 41-48.

Il monumento, un nuraghe del tipo cosiddetto “a corridoio”, sorge in posizione panoramica, a quota 976 m s.l.m., alla sommità di un’aspra cresta granitica dominante un’ampia zona circostante a strette fasce pianeggianti alternate a modesti rilievi a profilo arrotondato. L’area prossima al monumento presenta un rado manto vegetale con presenza sporadica di leccio ed erica. Acque di superficie (torrentelli e sorgenti attualmente a regime per lo più stagionale) si trovano distribuite con una certa abbondanza ai piedi del rilievo su cui sorge il nuraghe, nel raggio di qualche centinaio di metri.
L’intero corpo edilizio appare condizionato nel disegno planimetrico e nella realizzazione dei tessuti murari dalla superficie irregolare e accidentata della roccia granitica che, non soltanto fornisce il piano di fondazione dell’opera muraria ma, a tratti, diviene parte integrante della struttura difensiva, in un connubio di grande suggestione che lega mirabilmente paramenti murari a pareti rocciose quasi verticali.
Ai piedi del versante est del rilievo su cui insiste il monumento si distende una prima linea muraria, probabile antemurale, ubicata a quota di poco inferiore a quella dell’ingresso del nuraghe. Attualmente l’antemurale residua a vista per una lunghezza pari a m 18,50; la linea muraria (alt. max. m 0,75 per 2 filari; spess. non determinabile), realizzata in grandi conci appena sbozzati di granito, si distende con orientamento grossomodo S>N raccordandosi, alle estremità, agli affioramenti di roccia naturale, in modo da accrescere le difese di questo versante che, rispetto agli altri, appare quello naturalmente meno munito. Presumibilmente in corrispondenza dell’antemurale si apriva un ingresso oggi non più rintracciabile.
Superata questa prima cortina muraria, una breve ascesa permette di raggiungere l’ingresso architravato che introduce nel corpo edilizio del nuraghe: oltrepassato l’ingresso si guadagna un breve vano d’accesso (lungo la cui parete destra, grossomodo in asse con l’ingresso, si apre un piccolo ambiente –vano A–) e quindi il vano scala che immette nel terrazzo sommitale dove, sul fondo roccioso naturale, sono stati realizzati alcuni ambienti (vani B e C) in cattivo stato di conservazione nelle strutture murarie e d’incerta lettura planimetrica.
L’ingresso, esposto a SE, si apre nel tratto est della cortina muraria perimetrale; parzialmente ingombro di materiali di crollo (alt. sul piano di colmaticcio m 1,45 per 4 filari a vista; largh. m 0,90) e a luce grossomodo rettangolare è sormontato da un architrave (lungh. m 1,50; largh. m 0,50; alt. m 0,35) privo di finestrello di scarico. Superato l’ingresso si accede ad un piccolo andito a pianta strombata  (lungh. m 2,90; largh. max. m 1,55) e con copertura piattabandata, lungo la cui parete sud si apre il vano scala che reca al terrazzo sommitale mentre, in corrispondenza della parete nord, un accesso architravato (architrave: lungh. a vista m 1,05; alt. m 0,40 circa; largh. m 0,45) a luce grossomodo rettangolare (largh. max. m 1,00; alt a vista m 1,80 per 5 filari), in asse con l’ingresso esterno, immette in un piccolo ambiente (vano A) con copertura a tholos perfettamente conservata; il vano A presenta pianta sub-ellittica (alla base m 2,30 x 2,00; alt. max. a vista m 3,20 circa) ed in corrispondenza della porzione di fondo NO appare edificato direttamente sull’affioramento granitico.
Il vano scala, parzialmente ingombro di materiali di crollo, presenta una prima rampa (lungh. leggibile m 4,90 circa; largh. max. sul piano d’ingombro m 1,10 circa; alt. max. residua a vista m 2,70 per 8 filari) ad andamento pressoché rettilineo, con orientamento S>N, e con copertura a falsa volta con sezione a schiena d’asino, parzialmente conservata; all’estremità di questa prima rampa, con soluzioni planimetriche non più leggibili per lo stato di conservazione delle strutture murarie antiche, si accedeva per un verso al terrazzo sommitale e al vano C (vedi oltre) mentre, una ulteriore probabile rampa (lungh. m 4,20; largh. allo svettamento m 0,95; alt. max. a vista m 1,30 per 4 filari), con andamento parallelo alla prima, conduceva ad un secondo ambiente completamente ingombro di materiali di crollo (vano B), a pianta allungata (lungh. presunta m 4,40; largh. max. allo svettamento m 1,50) non meglio determinabile.
In corrispondenza del terrazzo sommitale, immediatamente a SO delle strutture del vano scala, si conserva un lungo brano murario ad andamento da rettilineo ad appena curvilineo, orientato O>E (lungh. leggibile m 5,20 circa; alt. max. a vista m 0,60 per 2 filari + 1 parzialmente affiorante), unico tratto superstite del muro perimetrale di un terzo ambiente,  verosimilmente quello di dimensioni maggiori (vano C). 
La difesa dell’area sommitale del rilievo (in corrispondenza della quale sono ricavati i vani A-C e gli anditi di collegamento) era garantita da una cortina perimetrale, realizzata in conci di granito appena sbozzati di dimensioni varie (da medio-piccole a davvero cospicue), il cui tessuto murario appare alquanto  irregolare per la necessità di adattare l’intera struttura alle asperità delle creste granitiche su cui s’imposta il corpo edilizio del nuraghe e che a volte vengono inglobate nel tracciato del perimetro murario. Il tratto est della cortina perimetrale (in cui si apre l’ingresso architravato) presenta andamento grossomodo rettilineo S>N (lungh. m 20) e conserva un elevato a vista di altezza variabile da un massimo di m 4 circa (per 8 filari +1 parzialmente affiorante) ad un minimo di m 0,40 (per un filare +1 parz. affiorante), con uno spessore murario di m 1,50/1,70 circa; all’estremità nord di questo primo tratto l’opera muraria piega decisamente in direzione ovest delineando il lato N/NE (lungh. residua m 19 circa; alt. max. a vista m 7,10 per 7 filari; alt. min. m 0,10 per 1 filare; spess. leggibile m 1,10) del nuraghe con andamento sinuoso retto-curvilineo, ancora una volta adattato alla morfologia accidentata del rilievo granitico. All’estremità ovest del lato N/NE la cortina muraria s’interrompe in corrispondenza di alte pareti rocciose pressoché verticali che potrebbero aver sostituito egregiamente a fini di sicurezza l’opera difensiva in muratura; va tuttavia notato che alla base del versante si notano notevoli masse di crollo che, almeno in parte, potrebbero essere riferite a brevi brani murari (ora in completo disfacimento) edificati a raccordo delle creste rocciose. Un tratto di cortina muraria ancora in opera (lungh. m 7 circa; alt. max. a vista m 2 per 10 filari; spess. m 2,20) si conserva invece in corrispondenza del versante ovest immediatamente al di sotto dell’area sommitale, realizzata con andamento retto-curvilineo per tamponare un varco naturale presente tra alte creste granitiche; nessuna traccia di struttura muraria, infine, residua lungo il lato sud dell’area sommitale dove ancora una volta, tuttavia, la difesa poteva essere tranquillamente demandata ad una inattaccabile, alta parete rocciosa verticale.

Comune: Bitti (NU) | Regione: Sardegna | Localizza sulla mappa
Nuraghe Ortuidda
Nuraghe Ortuidda
(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
Nuraghe Ortuidda
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(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
Nuraghe Ortuidda
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(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
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(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
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(foto di: archivio Parco Naturale Regionale di Tepilora)
 
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