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Normativa internazionale
WCS- World Coservation Strategy: nel 1980 l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle sue Risorse (IUCN) con la consulenza di UNEP (United Nations Environment Programme) e WWF (World Wildlife Fund) e il consenso della FAO (Food and Agriculture Organization) e dell'UNESCO e aveva definito una strategia di conservazione della natura, cosiddetta World Conservation Strategy, basata su "la gestione dell'uso umano della biosfera, finalizzata a produrre il più grande benessere durevole alle generazioni presenti, mantenendo al tempo stesso tutto il potenziale necessario per le necessità e le aspirazioni delle generazioni future" (Le conclusioni della conferenza di Stoccolma formarono oggetto del documento fondamentale dell'IUCN del 1980 "Una strategia mondiale per la conservazione delle risorse naturali e per uno sviluppo razionale e duraturo")
Convenzione di Ramsar: è la convenzione sulle zone umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, è stata firmata a Ramsar, in Iran, il 2 febbraio 1971. L'atto viene siglato nel corso della "Conferenza Internazionale sulla Conservazione delle Zone Umide e sugli Uccelli Acquatici", promossa dall'Ufficio Internazionale per le Ricerche sulle Zone Umide e sugli Uccelli Acquatici (IWRB- International Wetlands and Waterfowl Research Bureau) con la collaborazione dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN - International Union for the Nature Conservation) e del Consiglio Internazionale per la protezione degli uccelli (ICBP - International Council for bird Preservation).
Normativa UE
L'Unione Europea ha elaborato una serie di direttive settoriali improntate alla tutela dell'ambiente e delle sue componenti più sensibili, che costituiscono il punto di riferimento per le politiche dei paesi membri. Si segnala l'importanza delle prime azioni dell'allora CEE:
Direttiva n.79/409 del 2 aprile 1979, riguardante la conservazione degli uccelli selvatici;
Direttiva n. 92/43 del 21 maggio 1992, detta "Direttiva Habitat", relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali, della flora e della fauna selvatiche. Quest'ultima dà vita all'elaborazione del programma Natura 2000, principale strumento della politica dell'Unione Europea per la conservazione della biodiversità: si tratta di una rete delle zone speciali di conservazione designate dagli stati membri, nel tentativo di inquadrare il problema oltre l'approccio protezionista, esprimendo un intento pianificatorio. In pratica sono previste una serie di misure che comportano un elenco di azioni concrete da porre in essere al fine di garantire l'applicazione dei principi fondamentali della conservazione.
Normativa Nazionale
Legge 6 dicembre 1991, n. 394 "Legge Quadro Sulle Aree Protette"
In Italia, la Legge Quadro del 1991 assegna in generale alle aree protette un ampio ventaglio di finalità, tra cui quella dell'´applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare un'integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali.
Normativa Regionale
Legge Regionale 7 giugno 1989, n. 31 "Norme per l'istituzione e la gestione dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturalistica ed ambientale" (meglio nota come "Legge regionale sui parchi").
Questa da una definizione di parco, di riserva e di monumento naturale e individua tutte le aree della Regione che sulla base degli studi sino ad allora svolti, sono meritevoli o necessitano di tutela e che vanno a costituire il sistema regionale dei parchi. Tale sistema è costituito dalle aree ricomprese nell'allegato A della legge, in cui sono contenuti anche la classificazione delle aree soggette a tutela e la perimetrazione provvisoria delle stesse. Si presenta come una legge quadro, in quanto detta delle norme generali per la creazione delle aree protette demandando a successivi atti legislativi l'istituzione, la classificazione e la perimetrazione delle stesse. Per questo è previsto il coinvolgimento degli enti locali e degli altri soggetti interessati. Le aree istituite ai sensi della Legge Regionale n. 31 del 1989 sono:
I parchi regionali attualmente istituiti sono quattro:
Legge Regionale 24 ottobre 2014, n. 21 "Istituzione del Parco naturale regionale di Tepilora".
Con tale Legge Regionale la Regione Sardegna istituisce il Parco Naturale Regionale di Tepilora, che è finalizzato alla conservazione e tutela delle risorse naturali e alla creazione di occasioni di sviluppo sostenibile.
La Legge istitutiva indica l'obiettivo della salvaguardia, della qualificazione, della valorizzazione e del rafforzamento delle attività agro–silvo-pastorali, promuove ed incentiva l'adozione di tecniche colturali a basso impatto ambientale, al fine di ottenere produzioni biologiche e di qualità. Tra le finalità istitutive vengono indicate la tutela del patrimonio ambientale del territorio; la promozione di attività di ricerca scientifica, di monitoraggio ambientale e di formazione, finalizzate alla conservazione della biodiversità e alla protezione della risorsa idrica e fluviale; la promozione di un modello di sviluppo ecosostenibile, che non alteri l'ambiente e le risorse naturali, che incentivi la riqualificazione delle attività economiche in forme compatibili con le finalità della stessa legge, anche al fine di migliorare la qualità della vita delle popolazioni residenti; la tutela, il recupero e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico, naturale, archeologico, storico-architettonico diffuso e la difesa delle tipicità, delle tradizioni e della cultura locale attraverso la promozione di azioni di sensibilizzazione delle comunità locali e degli operatori verso azioni di conservazione e gestione del patrimonio naturale e culturale.