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Nel Parco di Tepilora al via il Contratto di fiume

Bitti, lunedì l’incontro programmato per novembre e saltato per l’alluvione L’area geografica è il bacino del Rio Posada, elemento di raccordo del territorio

( 30 Gennaio 2021 )

BITTI. A poco più di un mese dall’alluvione che ha sconvolto l’abitato di Bitti, il Parco di Tepilora, riprende le fila del webinar rinviato a causa dei tragici eventi di dicembre. «È con piacere che insieme al presidente del Parco Francesco Murgia, daremo il via ai Contratti di fiume come strumento per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito locale e a elevato valore naturalistico» dice il direttore Paolo Angelini.

L’evento si terrà in remoto lunedì prossimo primo febbraio con il patrocinio del tavolo nazionale dei Contratti di fiume. «Riteniamo di grande importanza portare a conoscenza e coinvolgere quanti interessati nello sforzo l’Ente parco sta compiendo nell’attuazione del proprio programma per il triennio 2020-22 che vede tra i pilastri d’indirizzo alla base dello stesso anche quello dello sviluppo di un Contratto di fiume per il bacino del Rio Posada – prosegue il direttore –, elemento di raccordo e integrazione del territorio del Parco, come anche previsto dalla legge istitutiva dello stesso. In tal senso, si è ritenuto di ricorrere ad uno specifico Contratto di fiume quale strumento partecipativo di governance integrata. Un progetto che aderisce alla rete regionale dei Contratti di fiume della Sardegna, ispirandosi all’indirizzo del Piano di gestione del Distretto idrografico della Sardegna e alla risoluzione presentata a ottobre nella commissione Ambiente della Camera dei deputati».

I programma dell’assemblea prevede in apertura i saluti dell’assessore regionale all’Ambiente e difesa del territorio Gianni Lampis e del presidente del Parco Francesco Murgia. A seguire, interventi del direttore Paolo Angelini e Filippo Lenzerini, referente Mab Unesco Tepilora. Poi Silvia Serreli, referente regionale dei Contratti di fiume, Corrado Zoppi, coordinatore scientifico ufficio di piano del Parco, Antonio Sanna, direttore del distretto idrografico della Sardegna, Alessio Satta “The Mediterranean Wetlands Initiative of Ramsar (MedWet)”, Antonio Madau del Consorzio di Bonifica.

Interverranno Alberto Piras, amministratore unico Ebas e Piero Teodosio Dau, direttore generale dei lavori pubblici della Regione. Concluderanno Massimo Bastiani, coordinatore del tavolo nazionale Contratti di Fiume, Massimo Gargano, direttore generale dell’ Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue e Donatella Spano dell’Università di Sassari.

Nel Parco di Tepilora sono inclusi quattro comuni: Bitti, Posada, Lodè e Torpè. Quasi ottomila ettari di foreste incontaminate, sentieri, sorgenti e corsi d'acqua. La più vasta Riserva Mab Unesco (che parte dal Parco regionale del Tepilora ma che abbraccia anche i territori del rio Posada e del Monte Albo) comprende inoltre altri tredici centri: Alà dei Sardi, Buddusò, Budoni, Galtellì, Irgoli, Loculi, Lula , Onanì, Orune, Osidda, Padru, San Teodoro, e Siniscola.

Fonte: La Nuova Sardegna
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Articolo La Nuova Sardegna
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