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Tipologia: Menhir
Periodo/Età: Neolitico Recente-Eneolitico
Stato di Conservazione: Integro
Accessibilità: Buona
Fruibilità: No
Condizione Giuridica/Proprietà: Comunale
Altitudine: 680 m. s.l.m.
Bibliografia: P. Melis (a cura di), “Lodè. Testimonianze archeologiche”, Ed. Nuova Stampa Color, Muros (SS) 2009, p.72 s. (ivi bibliografia precedente).
Il menhir di Monte Tundu sorge presso la cantoniera omonima, a circa 2,5 km dalla frazione di Sant’Anna, a pochi metri dalla Strada Provinciale che conduce a Lodè. E’ situato sullo spartiacque che separa la valle del Rio Mannu, a Sud-Ovest, e quella del Rio Crapatta, immissario del lago di Torpé, a Nord-Est: un importante punto di passaggio anche nell’antichità, a conferma del fatto che i menhir, sovente, venivano eretti in corrispondenza di importanti vie o snodi di comunicazione. L’area di Sant’Anna non ha restituito, finora, altre testimonianze archeologiche, ma la presenza del menhir induce a ritenere che sicuramente nella zona dovessero esistere degli insediamenti preistorici. La pietra, in granito, è ancora parzialmente eretta, seppure inclinata e lesionata: nell’area abbiamo notato scavi e movimenti di terra non ben precisati, ed è possibile
che anche l’attuale inclinazione della lastra sia dovuta a smottamenti causati dall’uomo. La sua lunghezza fuori terra è di m 2,29, anche se a causa dell’inclinazione l’altezza reale del monolito dal suolo è di m 1,67. La larghezza varia nei vari registri: alla base è di m 1,05; nel settore centrale, dopo un brusco restringimento, scende a m 0,84; alla sommità, una evidente lesione riduce la larghezza a m 0,27. Anche lo spessore è variabile: si passa dai m 0,57 della base ai m 0,15 alla sommità. La lastra ha una sezione sostanzialmente quadrangolare; la faccia principale, quella che pare essere più lavorata, è rivolta verso Nord.