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Muru 'e Colovras

Tipologia: Insediamento
Periodo/Età: Romano
Stato di Conservazione: Tracce
Accessibilità: Ottima
Fruibilità: No
Condizione Giuridica/Proprietà: Privato
Altitudine: 714 m. s.l.m.
Bibliografia: G. CANU, Saggio di Catalogo archeologico sul F. 194 della Carta d’Italia , Quadr. I, S.E. , Tesi di Laurea , Facoltà di Lettere e Filosofia , Università degli Studi di Cagliari, Anno Accademico 1970-1971 , dattiloscritto,
scheda 20 , p. 117 s.G. CANU, Saggio di Catalogo archeologico sul F. 194 della Carta d’Italia , Quadr. I, S.E. , Tesi di Laurea , Facoltà di Lettere e Filosofia , Università degli Studi di Cagliari, Anno Accademico 1970-1971 , dattiloscritto,
scheda 20 , p. 117 s.

G. Canu, agli inizi degli anni '70, inserisce nel suo “Saggio di Catalogo archeologico” (cfr. bibl.) una breve scheda descrittiva relativa ad un'area insediativa “nuragico-romana”, ubicata in località Muru ‘e Colovras, segnalando quanto segue: _ …Nella regione Muru ‘e Colovras… alcuni anni fa si potevano scorgere le rovine di un antico insediamento. I pastori del luogo sono concordi nel riferire che sul terreno, per tre o quattro ettari, si notavano numerosi resti di capanne di forma circolare e rettangolare…Le murature in genere erano in pietre messe in opera a secco, ma non mancavano le costruzioni in mattoni e calce. Attualmente non si può rilevare più nulla. Il terreno è stato sconvolto dai lavori di spietramento e bonifica…Fra l'altro sarebbe stata rinvenuta un'epigrafe che fu adoperata, insieme al resto del pietrame di scavo nella costruzione di una casa colonica e che attualmente è ricoperta dall'intonaco della muratura…_.

Una ricognizione autoptica condotta in località Muru ‘e Colovras, a breve distanza (m 100 circa, in direzione SW) dalle scarse emergenze monumentali di probabile epoca nuragica (cfr. scheda relativa), a quota 710 m circa s.l.m., in una zona in leggerissimo pendio N>S utilizzata a pascolo, ha in realtà evidenziato modesti brani murari rettilinei e materiale ceramico pertinente a forme in ceramica acroma comune, anfore, grandi recipienti; le presenze di superficie appaiono distribuite in un areale relativamente esteso [m 120 circa (asse W/NW-E/NE) x 75 circa (asse S>N)], a ridosso dell'edificio rurale cui fa riferimento il Canu. Inoltre, evidenti, innaturali scarti di quota del terreno, in cui a strette fasce rilevate (corrispondenti probabilmente a muri perimetrali interrati) si alternano zone di depressione (le aree interne dei singoli vani ?), sembrerebbero costituire ulteriori indizi a conferma della presenza in situ di un reticolo di ambienti a pianta quadrangolare/rettangolare, verosimilmente la porzione residua (sopravvissuta ai radicali, distruttivi interventi di bonifica) della vasta area insediativa di epoca romana segnalata da G. Canu.
Gli esigui brani murari, affioranti generalmente per un unico filare parzialmente a vista, mostrano l'impiego di materiale lapideo di varie dimensioni, per lo più modeste; solo in qualche caso si nota l'utilizzo di conci di maggiori proporzioni, ben squadrati e a facce regolari. L'opera muraria, almeno nei tratti a vista, sembra realizzata a secco. La struttura muraria più significativa, ad andamento rettilineo e con orientamento perfettamente S>N, restituisce una lunghezza residua di m 4,60 circa ed un elevato a vista di altezza max. pari a m 0,13 circa.
Stando almeno alla qualità della tecnica edilizia e in base alla tipologia dei reperti ceramici recuperati, appare verosimile riferire tali presenze di superficie ad un insediamento produttivo d'epoca romana non meglio precisabile.
Per quanto concerne infine la notizia fornita dal Canu, relativa ad un'epigrafe riutilizzata nella muratura della casa colonica, questa, seppur confermata da testimonianze orali attendibili, non trova al momento concrete possibilità di verifica.  
G. Canu, agli inizi degli anni '70, inserisce nel suo “Saggio di Catalogo archeologico” (cfr. bibl.) una breve scheda descrittiva relativa ad un'area insediativa “nuragico-romana”, ubicata in località Muru ‘e Colovras, segnalando quanto segue: _ …Nella regione Muru ‘e Colovras… alcuni anni fa si potevano scorgere le rovine di un antico insediamento. I pastori del luogo sono concordi nel riferire che sul terreno, per tre o quattro ettari, si notavano numerosi resti di capanne di forma circolare e rettangolare…Le murature in genere erano in pietre messe in opera a secco, ma non mancavano le costruzioni in mattoni e calce. Attualmente non si può rilevare più nulla. Il terreno è stato sconvolto dai lavori di spietramento e bonifica…Fra l'altro sarebbe stata rinvenuta un'epigrafe che fu adoperata, insieme al resto del pietrame di scavo nella costruzione di una casa colonica e che attualmente è ricoperta dall'intonaco della muratura…_.
Una ricognizione autoptica condotta in località Muru ‘e Colovras, a breve distanza (m 100 circa, in direzione SW) dalle scarse emergenze monumentali di probabile epoca nuragica (cfr. scheda relativa), a quota 710 m circa s.l.m., in una zona in leggerissimo pendio N>S utilizzata a pascolo, ha in realtà evidenziato modesti brani murari rettilinei e materiale ceramico pertinente a forme in ceramica acroma comune, anfore, grandi recipienti; le presenze di superficie appaiono distribuite in un areale relativamente esteso [m 120 circa (asse W/NW-E/NE) x 75 circa (asse S>N)], a ridosso dell'edificio rurale cui fa riferimento il Canu. Inoltre, evidenti, innaturali scarti di quota del terreno, in cui a strette fasce rilevate (corrispondenti probabilmente a muri perimetrali interrati) si alternano zone di depressione (le aree interne dei singoli vani ?), sembrerebbero costituire ulteriori indizi a conferma della presenza in situ di un reticolo di ambienti a pianta quadrangolare/rettangolare, verosimilmente la porzione residua (sopravvissuta ai radicali, distruttivi interventi di bonifica) della vasta area insediativa di epoca romana segnalata da G. Canu.
Gli esigui brani murari, affioranti generalmente per un unico filare parzialmente a vista, mostrano l'impiego di materiale lapideo di varie dimensioni, per lo più modeste; solo in qualche caso si nota l'utilizzo di conci di maggiori proporzioni, ben squadrati e a facce regolari. L'opera muraria, almeno nei tratti a vista, sembra realizzata a secco. La struttura muraria più significativa, ad andamento rettilineo e con orientamento perfettamente S>N, restituisce una lunghezza residua di m 4,60 circa ed un elevato a vista di altezza max. pari a m 0,13 circa.
Stando almeno alla qualità della tecnica edilizia e in base alla tipologia dei reperti ceramici recuperati, appare verosimile riferire tali presenze di superficie ad un insediamento produttivo d'epoca romana non meglio precisabile.
Per quanto concerne infine la notizia fornita dal Canu, relativa ad un'epigrafe riutilizzata nella muratura della casa colonica, questa, seppur confermata da testimonianze orali attendibili, non trova al momento concrete possibilità di verifica.  

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